Novembre 2021 - Settembre 2022
Tivoli, Roma
Il progetto fotografico STILL deriva dalla mia personale esperienza come medico dal 2021 al 2022 presso una RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale) dell’Italian Hospital Group di Tivoli, Roma. La struttura dove ha preso corpo il progetto è una R1, ovvero una struttura che eroga assistenza intensiva a pazienti con gravi deficit che ne compromettono l'esistenza autonoma, tra cui, in particolare, i pazienti in stato alterato di coscienza causato da un danno cerebrale acuto in seguito a trauma o malattia.
Dal punto di vista neurologico, gli stati di alterazione della coscienza si distinguono in tre classi.
“Stato di minima coscienza”, che comporta un deficit della consapevolezza, severo ma non completo, dal momento che qualche interazione consapevole con l’ambiente è possibile.
“Stato vegetativo”, in cui manca una risposta congrua agli stimoli. I pazienti sono in grado di aprire gli occhi e sembrare quindi svegli, in realtà questo evento è dissociato da una reazione volontaria o consapevole. Possono inoltre avere riflessi motori, muovere gli occhi, lacrimare, gemere o atteggiare le labbra in un sorriso, ma nessuna di queste azioni appare in relazione agli stimoli interni o esterni. Nelle persone in stato vegetativo, inoltre, le attività respiratoria e cardiaca sono spesso regolate senza l’ausilio di mezzi artificiali.
Infine, il “Coma” è uno stato di mancanza globale di reattività, in cui anche la mera sopravvivenza può essere legata al supporto esterno.
Nella realtà clinica, la sopra descritta suddivisione tra differenti stati può non essere così netta, e in alcuni casi l’attribuzione a uno o all’altro stato può essere complicata da segnali incerti, che rendono la demarcazione clinica più sfumata.
Durante la mia permanenza in struttura, osservare giorno per giorno questi pazienti mi ha fatto sorgere molte domande, che sono rimaste senza risposta certa, tutte concentrate intorno a un tema cruciale: fino a che punto le persone con questo tipo di alterazione della coscienza sono realmente inconsapevoli degli stimoli interni ed esterni? E anche se di sicuro non sono in grado di interagire utilizzando i canali della comunicazione, siamo autorizzati a escludere che ci sia una attività cerebrale interna, quella che si coagula intorno alle parole “pensiero” e “memoria di sé”?
Nonostante il grande impegno e la profonda professionalità, con il tempo, medici e infermieri tendono a trattare questi pazienti come meri corpi. L’atteggiamento dei familiari è invece spesso ambivalente, oscillando tra due poli opposti: il voler “staccare la spina” convive e si intreccia con il desiderio di mantenere in vita il corpo del proprio caro, a volte contro qualsiasi ragionevole speranza di ripresa.
STILL è una narrazione visiva di quello che ho visto e sentito dentro di me durante questo anno di assistenza. La fotografia mi ha consentito di esprimere il mio smarrimento in presenza di un corpo la cui vita è apparentemente ridotta alla sola meccanica fisiologica. Ho sentito farsi sfumati i limiti che ci consentono di distinguere con certezza ciò che è vivo da ciò che non lo è. Mi sono sorpresa a trovare più vitali gli oggetti inanimati che trovavo nelle stanze, accanto ai pazienti.
D’altro canto, invece, guardando nei loro occhi, scrutandone i movimenti occasionali, mi sono chiesta: dov’è ora la persona che sto guardando? Lì dentro c’è qualcuno in grado di sentirmi?
November 2021 – September 2022
Tivoli, Rome, Italy
The photographic personal project STILL derives from my direct experience as a doctor. The shots were taken over the year 2021-2022 in the Italian Hospital Group RSA (Residences with Sanitary Assistance) Intensive Care Unit, which is a specialized medical structure that provides cares to patients with consciousness impairments caused by an acute brain damage due to illness or injury.
The neurological classification of consciousness alterations defines three different conditions:
"Minimally conscious state", which involves a severe but not complete impairment of awareness, and can allow some interaction with the environment.
"Vegetative state", in which there is a lack of meaningful response to stimuli. People may open their eyes and appear awake, but this action is completely detached from the environment or voluntary action. Patients can regulate breathing and heart rate without assistance, have basic reflexes, move their eyes, blink, tear up, moan, or appear to smile.
Finally, "coma" is a status of global unresponsiveness, in which even survival may depend on external supports.
When speaking about actual patients, this classification partially looses clarity; there may be a transition from one state to another, or the boundaries between different statuses could be uncertain, comporting some difficulties in diagnosis.
Observing people in these conditions gives rise to many unanswered questions, all of which are focused around one key theme: to what extent are they actually unconscious of external as well as internal stimuli?
Doctors and nurses, as the time goes by, may tend to consider and treat these people as mere bodies. Relatives have two opposite reactions: the desire to shut down the machine that eventually keeps them alive; and the attachment to life, whatever that may be, as they can't leave their beloved.
STILL is a visual narrative of what I have observed during the assistance. Through photography I wanted to express my bewilderment in the presence of a body whose life is apparently reduced to that of physiological mechanics. I felt that the boundary between what we can define as living and what is not became very blurred, and sometimes the inanimate objects show more life than the still living bodies. On the other hand, looking at their eyes and at the minimal movements that eventually occurred, I asked to myself: where is now the person I am looking at? Is anybody in there able to listen me?